foto: wander galerie |
Recensione di Macri Puricelli (Zoe la Gatta - Repubblica)
Cosa succederebbe se venisse letta e compresa in tutta la sua portata rivoluzionaria l'affermazione secondo cui “chiedere la fine della crudeltà significa chiedere la distruzione delle istituzioni della crudeltà? E cosa succederebbe se la pensassimo come i popoli dell'Amazzonia e cioè che gli animali non sono altro che umani travestiti? Ovvero che l'umanità non è una questione fisica bensì morale?
Non è un pensiero semplice quello di Judith Butler, la filosofa post-strutturalista statunitense che si occupa di filosofia politica, etica, teoria letteraria, femminismo e Queer Theory.
Cosa succederebbe se venisse letta e compresa in tutta la sua portata rivoluzionaria l'affermazione secondo cui “chiedere la fine della crudeltà significa chiedere la distruzione delle istituzioni della crudeltà? E cosa succederebbe se la pensassimo come i popoli dell'Amazzonia e cioè che gli animali non sono altro che umani travestiti? Ovvero che l'umanità non è una questione fisica bensì morale?
Non è un pensiero semplice quello di Judith Butler, la filosofa post-strutturalista statunitense che si occupa di filosofia politica, etica, teoria letteraria, femminismo e Queer Theory.